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Immagine del redattoreAndrea Zarattini

Continuate a bere Borgogna vi prego…

C’è un’osteria vicino alla mia città, come tante altre in Italia, solo che questa è nella MIA città e questo me la fa sentire più vicina. Si chiama “Ai Binari” perché è ricavata in una ex stazione ferroviaria di un minuscolo paese monferrino. A gestirla c’è un’amica, Mara Bione, lei è uno dei più grandi talent scout del vino che io abbia visto in azione. Grazie a lei ho assaggiato questa etichetta, in realtà abbastanza conosciuta, Mara ha però il dono di saper guardare onestamente in profondità un vino, sia esso più o meno noto.


Questo bottiglia mi rende egoista, non la voglio condividere. Non la voglio finire, la voglio tutta per me. Ho sempre pensato che la zona di Avellino abbia, enologicamente parlando, potenzialità enormi e che ne sfrutti (ad essere generosi) un 30%. Questo vino è una delle migliori bottiglie che io abbia bevuto nel 2020. Villa Diamante , Fiano Vigna della Congregazione.


La cantina da cui proviene ha una storia familiare bellissima fatta di sogni, tirature limitate, tenacia e competenza. Cosa rende così speciale questo sorso? L’armonia. L’armonia è ciò che fa la differenza tra una bella cosa e una cosa di cui innamorarsi: persone, vino, musica, viaggi, libri, auto, orologi, o qualsiasi cosa vi appassioni nella vita.

Profuma di scorza di pompelmo, di zenzero, di ortica ed erba fresca, di pietre al sole e aria pulita. Berlo è arricchente, come nei grandi vini tutto è semplice ed immediato ma a scavare bene non se ne trova la fine. Basta frugare in fondo al palato dopo aver deglutito per perdere il conto di quello che si può sentire. Geometrie, spazi e ritmiche da grande Borgogna…anzi da grande Campania. Ma continuate a bere Chardonnay, vi prego. Sono egoista.

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