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  • Immagine del redattoreAndrea Zarattini

ENOLOGI: bella gente!!!

In questi vent’anni di assaggi, viaggi e scoperte ho incontrato molti enologi, ognuno con la propria storia, ognuno con il proprio approccio, ognuno con le proprie manie o insicurezze ma quasi tutti onestamente innamorati del loro lavoro. E’ una categoria che stimo. Posso suddividere la categoria in 7 tipologie. 1 L’enologo Tout Cour: il vino è principalmente una equazione da risolvere, ha in testa un valore di PH, di zuccheri o di solforosa. L’obiettivo è la costanza, arrivare ogni anno al risultato atteso, soddisfare la proprietà e il consumatore affezionato allo stile. Questa tipologia vive la proposta di fare un nuovo vino come l’arrivo di uno tzunami: ansia, mille difficoltà, scetticismo sul mercato. A questo tipo di enologo però, puoi affidare i risparmi, onestà e professionalità sono nel suo DNA. Abbigliamento: povero, scarpe antinfortunistiche grosse e abbigliamento omaggio dei fornitori. 2 L’enologo Gipsy: categoria affascinante, belli, poco curati, arruffati, vestiti approssimativamente. Sono quelli che non hanno il concetto spazio-tempo, possono avere contemporaneamente consulenze in Romania-Spagna-San Biagio della Cima (entroterra d’Imperia) e Montalcino. Le trasferte sono solitamente a bordo di una Skoda diesel o con voli low low cost. Il tempo non esiste, possono lavorare h24 per 2 mesi consecutivi in vendemmia e poi stare 4 mesi d’inverno alle Baleari vivendo di tonno e mais. Per l’enologo Gipsy un nuovo vino è una proposta irresistibile, al contrario della categoria 1. Abbigliamento: maglioni grossi, t shirt, jeans con orlo sfilacciato al tallone e sigarette girate a mano. 3 L’enologo Star: arriva in elicottero o con suv dell’Audi/Porche ibridi a bioetanolo o cippato. Bello laccato, impeccabile, tirato, aulico, magistrale, santo. Consulente di grandi cantine, quasi sempre ha un’impronta riconoscibile sui vini, si innamora e specializza in uno stile, che difficilmente abbandona se non per esigenze di moda-mercato. I vini non hanno grande personalità ma questa tipologia di enologi permette di fare i quattrini a chi investe in loro (quindi hanno ragione…stop), almeno fino a che lo stile di vinificazione scelto tiri. Ah, fondamentale, questo tipo di enologo può passare cene, serate o degustazioni con te ma immancabilmente non si ricorderà di te la volta successiva. Camicie, giacche e pantaloni su misura (estrosi o classici), scarponcini (che fanno camminatore di vigne) sempre lucidissimi e orologi che costano come un super attico (che gli invidio). 4 L’enologo Manager: categoria seria, perfetto collegamento tra proprietà e vigna. Ha intrapreso gli studi in enologia (spesso in agronomia poi riconvertito) per passione e la sua intelligenza lo ha portato a formarsi costantemente in agronomia, gestione aziendale e degustazione. Parla otto lingue e solitamente è sempre impeccabile. Questa categoria non saprebbe svinare o pulire una vasca ma redige il piano dei travasi come se fosse un protocollo per smantellare una centrale nucleare. Abbigliamento: camicia, gilet, pantaloni alla caviglia, sempre in forma, hanno molto gusto. Segni particolari: bevono con moderazione. 5 L’enologo Fighetto: categoria insidiosa, apparentemente hipster in realtà colletto bianco. L’abbigliamento dimesso è attentamente studiato, sotto l’aria da zappaterra si nasconde il peggior esperto di marketing. Lui chatta, posta, "hashtagga", sempre cool, anche quando spollona lo fa come se scrivesse versi, sembra povero ma in realtà non lo è. Difficilmente risponde al telefono prima della quarta chiamata ma quando lo fa è informale e amicone. Abbigliamento: camicia a quadretti, jeans (in inverno velluto marrone coste grosse), magliette cool, scarponi sporchi anche ad agosto in spiaggia. La camicia stirata (non a quadretti e di flanella) è SATANA! 6 L’enologo Silenzioso: il merito è sempre degli altri, lavora per tre in cantina ma a livello commerciale serve l’insegnate di sostegno. Senza dire nulla a nessuno fa piccoli esperimenti sui vini che poi tiene per sé , li fa assaggiare quando comincia a fidarsi. Se si instaura un rapporto di fiducia e stima, la cosa capita solo se sei degno tecnicamente, ti farà assaggiare gli esperimenti e vorrà, veramente, le tue opinioni. E’ uno che nel silenzio della sua cameretta la notte, pensa al vino che fermenta nelle vasche. Abbigliamento: quello che capita, non è importante. L’enologo silenzioso può fare chicche immense e non rendersene neanche conto. 7 L’enologo De Facto: sono persone che fanno vino da una vita ma non sono laureati in viticoltura ed enologia, questo permette loro di avere alcuni vantaggi. Sono recettivi alle esigenze del consumatore più di un enologo laureato, nono sono fissati con le analisi dei vini e si sentono sempre in debito di formazione (quindi si informano costantemente). Sono produttori vincenti di solito, perché visionari, coraggiosi e volenterosi. Abbigliamento: polo, jeans, sneakers, camice stirate, giacche, sono sempre adeguati alla circostanza, non hanno rigidi schemi. N.B Apprezzano la camicia stirata.




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