Assaggio questo vino con regolarità ormai da una decina di anni e ogni volta le mie aspettative (già alte) sono superate. Senza dubbio è uno dei cinque bianchi migliori d’Italia, indipendentemente dall’annata. Potrei spiegare perché mi ricordi un grande Montrachet (tout court) ma sarebbero pomposi e opinabili giri di parole che non servirebbero allo scopo. La realtà è che questa bottiglia di Chardonnay possiede l’identità dei grandi bianchi di Borgogna, non solo per una qualità assoluta, ma anche per molti aspetti che concorrono alla creazione di questa meraviglia. La cantina Sciorio si trova a Costigliole d'Asti ma potrebbe essere verosimilmente a Beaune: attrezzatura, architettura, tecnologia e metodi di lavoro sono gli stessi. Beppe e Mauro Gozzellino (i titolari) sono due veri vigneron: schivi, romanticamente naif e fieramente indipendenti. Anche l’estetica della bottiglia profuma di Borgogna, è essenziale senza la priorità di dover essere attuale, storica o innovativa. E’ il vino che legittima se stesso, l’interno della bottiglia pesa notevolmente di più dell’esterno, il vestito è coerentemente povero ma efficacemente riconoscibile e identitario. Questo vino è potente e ricco ma non eccede mai. Quello che non è essenziale e funzionale alla qualità non lo troverete né fuori, né dentro questa bottiglia. Lo Chardonnay Vigna Levi della cantina Sciorio invecchia per vocazione: si compie, si concretizza e si esprime. Questa etichetta ha sempre, indipendentemente dal millesimo, la naturale propensione ad arricchirsi e potenziarsi col tempo. Dopo otto anni questo Chardonnay profuma intensamente di mandarino, zagara, mela cotogna, alloro, miele, zafferano …..e mi fermo, perché il mio personale dogma è “non più di tre descrittori”, ma in questo caso è ingiusto e riduttivo fermarmi a sei. La bocca è cremosa, provocante e densa, appoggiata ad una linea acida che crea armonia. Va bevuto fresco, non freddo, solo così si godono le carezze dei volumi. Questo vino potrebbe, a mio avviso dovrebbe, essere più costoso, andrebbe venduto su prenotazione anno dopo anno. In Italia pochissime cantine sono in grado di maneggiare lo Chardonnay per creare un vino di chiara ispirazione Borgognona rimanendo perfettamente credibili. Ecco perché ho la sensazione di aver trovato la Borgogna in giardino.
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