10 Barolo, 10 Casse, dieci scelte per la mia cantina. Questo 2020 non ha semplificato le procedure degli assaggi, ho finito ieri, giusto in tempo. Non ho assaggiato tutto ciò che è stato prodotto, nessuno lo fa, nessuno lo può fare, sono comunque soddisfatto del campione di vini provati. La 2016 è una ottima annata, osannata troppo in fretta, troppo velocemente ha fatto archiviare la 2015 (che oggi regala grande godibilità) e sta offuscando la 2017 (annata che sarà espressiva a fine estate 2021). Quindi ecco le 60 bottiglie di Barolo che ho scelto per me.
N.B.: NON E’ UNA CLASSIFICA, L’ORDINE E’ CASUALE
MARCARINI - BRUNATE 2016
Capire La Morra non è semplice. Il Comune spesso offre, da un lato, vini troppo semplici e dall’altro, produttori che mantengono stili di vinificazione molto/troppo personali. Credo che la chiave di lettura sia il rigore di Brunate che questo Barolo esprime perfettamente, usando un lessico alto ed articolato, con trama raffinata e ricca. Brunate ha un carattere unico rispetto ai cru di La Morra, ciononostante ne è la bandiera: singolare. Il Brunate di Marcarini suona una sinfonia che attacca dalla canonica viola e arriva all’ambra grigia. Il miglior Barolo 2016. STOP.
Se Brunate è IL CRU, Castiglione Falletto è IL COMUNE del Barolo. Penso che offra al Nebbiolo una tela neutra sulla quale esprimersi liberamente, Barolo tout court, da assumere come metro campione. Ciò spiega una presenza importante di Barolo del comune di Castione Falletto nella mia lista.
AZELIA - BRICCO FIASCO 2016
Fiasco riassume fedelmente le caratteristiche che apprezzo nei Barolo di Castiglione Falletto. Raffinato, identitario e classico, questa bottiglia rappresenta bene la storia della famiglia Scavino. Un vino eccellente per la sua essenzialità e purezza, dove il valore aggiunto è la scelta di seguire maniacalmente le vigne e fare il meno possibile in cantina (retorico, abusato ma efficace se praticato). Un vino con un orizzonte temporale profondo ma già completo e aristocratico. Essenza nobile del terroir.
VIRNA BORGOGNO - CANNUBI 2016
Questa cantina mi piace, mi piace Virna, la sua storia e il suo modo di mettere sempre in discussione se stessa e i suoi vini. I dubbi la spingono a migliorare costantemente, tante degustazioni alla cieca me lo hanno dimostrato. Cannubi 2016 è per gente che sa ascoltare. Nel primo quarto d’ora rivela la capacità di fare immediatamente amicizia con chi lo sta bevendo (tipica dei Cannubi) successivamente scopre le sue minute perfezioni. Delicato, sussurrato, cristallino con una identità molto precisa. Il degustatore “superficiale” ne apprezzerà la bontà, l’esperto ne coglierà l’eleganza, quello con la sensibilità giusta si accorgerà di bere vino unico. Spiace dover usare un paragone con la Francia, ma tant’è, così ci capiamo: Francia vera, essenziale, completa…da sospiro… e siamo solo al 50% della sua potenzialità, quello che deve ancora venire è solo rifinitura ma farà la differenza.
MONCHIERO - MONTANELLO 2016
Ecco un’altra espressione di Castiglione. Vino di proporzioni e completezza. Profumi ampi ed armonici, nitidi e amalgamati: difficile distinguere, neanche utile in fondo, meglio lasciarsi trasportare che tentare di discernere. Sorso elegante, amichevole ma serio, facile ma ricco, ha volume e tocco garbato. La virtù dell’equilibrio, la naturalezza di raccontare il Nebbiolo. Un Barolo che può aggregare l’esperto e il neofita perché parla diversi canoni.
AZELIA - MARGHERIA 2016
Questo è il Barolo del palato esperto, il Barolo delle note minerali, delle sfaccettature nascoste e dei bordi verticali. Serralunga in un’espressione articolata, solida non muscolare, sfaccettata e stratificata; profonda. Un’architettura essenziale ma solida, fatta di linee dritte più che morbide curve. Questo è un Barolo in smoking. Una nuance di Serralunga meno nota ma più intrigante.
ELIO GRASSO - CASE MATE’ 2016
Invecchiando realizzo di capire la vera natura di questo vino. Confesso che Gianluca Grasso ha avuto il merito di farmi fare pace con i vini di Monforte, almeno di una certa area. Produttore e vini stanno facendo un percorso, stanno assumendo una profonda consapevolezza, una netta visione delle priorità, con lo spogliarsi del superfluo ed un consolidamento sul vigneto. Iconico, solido, avvolgente, promettente, generoso e appagante. Vino saggio e produttore gentleman.
ROCCHEVIBERTI - BRICCO BOSCHIS 2016
Entro nella cantina di Castiglione Falletto per Rocche di Castiglione 2016 (confesso: adoro questo cru) ed esco con una cassa di Bricco Boschis. Succulento, cremoso, avvolgente, speziato, scuro, ricco, more, ginepro, mirto. Bricco Boschis ha sempre spinta, questa volta ha intensità e mineralità, ha flusso e fragranza. Senza perdere il garbo e la proporzione di Castiglione Falletto. Un vino unico tra le caratteristiche medie dell’annata, profondo e affascinante. Spicca per personalità e stile. E’ stato un acquisto essenziale per completare la gamma dei Barolo 2016.
BENEVELLI PIERO – RAVERA di MONFORTE 2016
Quest’anno per la piccola cantina di Monforte di Denise e Massimo è arrivata la consacrazione. Tutto meritato, l’unica cosa che può stupire è il ritardo con cui l’intellighenzia del vino lo abbia notati. Se tra i vini Castiglione Falletto mi sento a casa a Monforte ho qualche difficoltà, ma la mano di Massimo è sapiente e Ravera ha una dinamicità che pochi altri cru del comune hanno. Mi piace i loro stile di vinificazione fedele al territorio ma preciso e misurato. Un Barolo di riferimento per i colleghi di Monforte.
COGNO - RAVERA 2016
Ravera di Novello è Ravera di Novello. La cantina Cogno con il Barolo Bricco Pernice parla di classicità, con la Riserva Vigna Elena racconta una lungimirante visione, con il Barolo di Ravera esprime veramente il suo Comune. Questo 2016 ha evidenziato le peculiarità di eleganza, proporzione, afflato e slancio del Cru. La posizione e la composizione del terreno consentono a questa vigna di non subire pressioni climatiche estreme, regalando uve sempre perfette. Grande vino che fa convivere le timbriche classiche irrinunciabili di un grande Barolo a caratteristiche che oggi un Nebbiolo da Barolo deve possedere.
BRUNA GRIMALDI - BRICCO AMBROGIO 2016
Ecco qui in un vino bello di Roddi. Bricco Ambrogio mi è sempre piaciuto, ha sempre parlato un linguaggio che mi regala soddisfazione, mi fa sorridere e mi mette di buon umore. Vino solare, amichevole e profumato. Quest’anno Bricco Ambrogio è un caleidoscopio di sensazioni, su tutti prevale un ventaglio completo di agrumi e spezie calde, ciliegie e frutti rossi. Questo vino mi è piaciuto per le caratteristiche di versatilità ed immediatezza pur conservando le caratteristiche fondamentali del Barolo. Bravi Simone e Martina.
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